Anche in Italia il mobile commerce sta diventando una pratica d’uso consolidata: i nostri consumatori lo preferiscono per acquistare beni e servizi di uso quotidiano. Il trend positivo rileva, altresì, una forte propensione all’utilizzo delle nuove modalità di digital payment.
Italiani sempre più “connected”: il 47% di essi utilizza lo smartphone per concludere i propri acquisti online, superando la media dei cittadini europei (ferma al 33%). In particolare, si preferisce acquistare beni e servizi necessari per la propria quotidianità, come ad esempio biglietti o abbonamenti per l’utilizzo dei trasporti e beni di largo consumo. Il 53%, inoltre, considera l’online la soluzione più pratica e veloce per completare le transizioni, nonché il miglior modo per ottimizzare le proprie scelte d’acquisto, mettendo a disposizione una vasta gamma di prodotti e offerte da confrontare.
A dirlo è lo studio “Connected Consumer” di Mastercard, condotto nel gennaio 2019 da GFK Eurisko e volto ad evidenziare l’approccio dei consumatori italiani ed europei verso le nuove tecnologie. La ricerca conferma un trend positivo già anticipato dalla stessa società di pagamenti a fine 2018 (progetto European Mobile Commerce Study), secondo cui l’85% della popolazione europea utilizza i propri dispositivi mobile per fare shopping, indicando tra l’altro l’Italia come il paese con la più alta attitudine al mobile commerce.
Secondo Mastercard resta, tuttavia, ancora poco diffusa (28%) la tendenza a compiere operazioni finanziarie online e persiste il digital divide: i vantaggi della digital trasformation restano, infatti, privilegio delle grandi città, con i milanesi in qualità di consumatori più tecnologici d’Italia (il 26% di loro ha dichiarato di considerare il mobile commerce indispensabile nella propria quotidianità, permettendo di completare transazioni o portare a termini acquisti in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento).
La percezione italiana e il fenomeno dell’ubiquità
Lo studio rileva, inoltre, che i consumatori italiani hanno ormai fiducia nella tecnologia e nel suo sviluppo, ritenendo la semplificazione e la praticità i principali benefici di qualsiasi attività innovativa e apprezzandone, in particolar modo, la possibilità di essere sempre connessi: il 60% dei rispondenti afferma, infatti, che è importante essere sempre online e “rintracciabili”, contro il 50% della media europea, indicando, così, l’inarrestabile crescita del fenomeno dell’”always on”, espressione di un consumatore che premia l’iperconnessione e la multicanalità.
Il sentiment positivo si estende anche all’IoT (il 40% dei rispondenti si è dichiarato favorevole, contro il 50% della media europea), ai wearable device (30%) e alla guida autonoma (28%). Resta, tuttavia, ancora poco diffusa la tendenza ad utilizzare la tecnologia per monitorare e migliorare il proprio benessere fisico: solo il 24% dei consumatori intervistati (contro il 29% degli europei) ha dichiarato di avvalersi dei dispositivi mobile per svolgere esercizio fisico, nonostante la presenza sul mercato di un numero sempre crescente di app e dispositivi per la salute. Il fenomeno è dovuto probabilmente ad un prezzo di mercato, almeno per i dispositivi eHealth, ancora troppo alto rispetto alla media.
Che, dunque, l’Italia stia diventando una “cashless society”?
Secondo gli intervistati italiani i pagamenti digitali impatteranno in modo significativo le loro esperienze e-commerce (aumentandone ancora di più la diffusione). Con la crescita della quota di acquisti conclusa in modalità mobile commerce, il mobile device potrebbe presto diventare il primo mezzo per transare online.
Inoltre, sono sempre di più le banche che si stanno specializzando nell’offerta di servizi bancari fruibili tramite smartphone o altre tipologie di device, investendo, così, nell’IT per offrire una migliore customer experience, nonché in servizi sempre più customizzati per rispondere alle mutate esigenze di un consumatore, quello moderno, più propenso all’innovazione.
Anche se il mobile commerce è solo una delle diverse forme in cui si esplicita il mercato dei pagamenti digitali, e sicuramente non esaurisce il più vasto ambito del mobile banking, la sua diffusione è, comunque, un chiaro segnale della profonda trasformazione che sta vivendo il mondo dei pagamenti in generale. Le innovazioni tecnologiche e l’evoluzione della normativa (PSD2 e MIFID II) stanno, infatti, modificando processi e tipologie di servizio ad una velocità tale da indurre tutti gli attori in gioco a guardare con forte attenzione le future evoluzioni.