N. Ottobre 2018
a cura di Carmen Camarca
Analyst, The Innovation Group
Negli ultimi anni il settore bancario è stato impattato da diversi cambiamenti che ne stanno modificando profondamente gli assetti. Queste trasformazioni sono riconducibili principalmente a fenomeni quali l’evoluzione dei clienti, l’innovazione tecnologica (si pensi ad esempio alle fintech) e la nuova regolamentazione in materia (basta citare le più recenti PSD2 e MIFIDII). Questi aspetti rendono necessaria per le banche l’adozione di paradigmi innovativi. Sebbene in molti piani industriali delle banche italiane ci sia stata una forte spinta alla digitalizzazione, alla innovazione tecnologica con l’adozione e investimenti su tecnologie quali big data e analytics, AI, cloud computing, siamo ancora agli inizi se si escludono alcune eccezioni nelle banche più grandi; anche un recente studio Roland Berger conferma che la maturità digitale del settore bancario è ancora molto lontana.
Tra le nuove sfide che le banche devono fronteggiare va considerato, inoltre, l’ingresso nel mercato di attori che, pur non essendo banche, svolgono attività di banking: si pensi, ad esempio, al mondo retail e ai due giganti dell’e-commerce Amazon ed Alibaba e ai loro servizi di pagamento Amazon Pay e Alipay o agli altri “big” come Apple, Google, Facebook e Tencent WeChat. Essi sono “nuovi” temibili concorrenti che godono di un marchio potente, di milioni di utenti e, soprattutto, di strumenti tecnologici che, a differenza delle banche tradizionali, permettono loro di essere perfettamente a conoscenza analizzando i dati di abitudini e bisogni dei propri clienti. Nei prossimi anni le banche si dovranno aspettare una fortissima pressione competitiva dai cosiddetti “big six” del mercato tech quindi.
All’interno di questo contesto che può diventare “disruptive” c’è da chiedersi quale sarà per le banche italiane la strategia migliore da adottare per diventare più competitive nel panorama internazionale e soprattutto quali iniziative dovranno essere messe in atto per spostarsi da un approccio conservativo, che finora ha caratterizzato le loro azioni, ad uno all’insegna dell’innovazione anche dei modelli di business. Rispetto ad altre banche internazionali le banche italiane sono caratterizzate da minori investimenti in percorsi digitali e dalla poca diffusione di strategie e competenze adeguate volte ad affrontare al meglio queste nuove sfide ma c’è chi sa cogliere le opportunità.
In questo scenario si inserisce il nuovo modello di banca specializzata di Illimity, la banca nata dalla business combination tra SPAXS, la special purpose acquisition company che fa capo a Corrado Passera e che svolge attività di investimento in ambito bancario e finanziario in Italia, e Banca Interprovinciale SPA. La nuova banca muove dalla consapevolezza che il settore bancario, per l’effetto combinato delle nuove tecnologie, delle nuove regole e dei nuovi protagonisti che operano sul mercato, stia mutando profondamente, rendendo, così, insostenibili i tradizionali modelli di business e operativi.
Illimity è, infatti, una nuova banca specializzata, completamente digitale e ad alto tasso tecnologico, che nasce green field senza legacy , che si propone sul mercato con un modello di business innovativo e che opererà per finanziare le PMI anche deboli, quelle, cioè, che hanno delle potenzialità di crescita ma che non sono servite adeguatamente dagli istituti tradizionali. In questo modo Illimity cerca di introdurre in Italia un nuovo modo di fare banca, cercando di sviluppare anche all’interno degli altri istituti italiani un’apertura al cambiamento.
Il cambiamento introdotto dall’innovazione digitale si tratta sicuramente di un percorso molto lungo e non privo di rischi (si pensi, ad esempio, ai nuovi problemi che si devono affrontare in termini di privacy e cybersecurity o ad aspetti come la reputazione e la fiducia da parte dei clienti), ma se si sapranno sfruttare le novità in modo adeguato le opportunità potrebbero essere numerose, dalla riduzione dei costi al miglioramento dei servizi, a nuove opportunità di partnership. Sarà necessario comunque innanzitutto promuovere un fortissimo cambiamento culturale a tutti livelli in banca a partire dal management.
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