N. Maggio 2018
a cura di Elena Vaciago
Associate Research Manager, The Innovation Group
Intervista a con Luciano Ciabatti, Direttore Marketing di Citroen Italia.
Oggi la competizione nel mondo automobilistico si sta spostando verso la nuova frontiera dell’innovazione digitale e dei nuovi servizi di Connected & Autonomous car. Ma quali sono gli orientamenti dei clienti e di conseguenza le nuove sfide per i car maker? Ne abbiamo parlato in questa intervista con Luciano Ciabatti, Direttore Marketing di Citroen Italia. Il tema sarà dibattuto anche nel corso del prossimo evento dedicato da The Innovation Group ad analizzare gli sviluppi nel mercato delle auto connesse e autonome, il “Connected Mobility Forum 2018” del prossimo 26 giugno a Milano.
L’ecosistema dei player del mercato nascente della Connected Car è molto ampio e complesso: oltre ai car maker, vi partecipano Operatori TLC e Service Provider, la filiera della mobilità e dei servizi associati, nuovi ICT Player, l’Insurance, e lo scenario evolutivo è molto dinamico. Quale strategia di posizionamento segue Citroen per questo mercato?
Citroen, come altri car maker, vi partecipa con un focus sempre maggiore sui servizi di connettività, finanziari e assicurativi. Il posizionamento di Citroen in questo mercato è espresso perfettamente dalla firma di marca “Inspired by you”, che esprime l’intenzione di rispondere appieno alle aspettative e ai desideri dei clienti. Perciò, oggi che emerge la tendenza molto forte, soprattutto tra i giovani, a prendere sempre meno in considerazione nella scelta di un veicolo gli elementi tecnici dell’auto (motore, carrozzeria, telaio), e a interessarsi invece molto di più alla modalità di fruizione della mobilità e dei nuovi servizi legati al benessere a bordo, piuttosto che a replicare in auto quello che si fa ovunque (connettività, navigazione, utilizzo di social), Citroen è pronta a cogliere questi segnali e a proporre soluzioni che vanno in questa direzione. Senza però dimenticare che, poiché i nostri clienti appartengono ad un’ampia fascia di mercato con esigenze a volte molto diverse, ogni Citroen deve essere personalizzabile e distintiva.
Quali sono le funzioni di Connected Car attualmente adottate da Citroen?
Tra le funzioni di Connected Car sviluppate per i modelli Citroen abbiamo
- Connect Nav, il sistema di navigazione 3D, touch e connesso in tempo reale, con riconoscimento vocale, per interagire con la navigazione, la telefonia e i dispositivi multimediali, che consente di leggere SMS e mail, e inviare instant messages dall’auto.
- Connect Box con Pack SOS e assistenza inclusi, per mettere gli occupanti dell’auto in contatto con una piattaforma di assistenza specializzata. In caso di incidente un SMS, che comprende l’identificazione del veicolo, le coordinate telefoniche e la localizzazione geografica precisa, viene inviato in modalità manuale o automatica, mediante connessione GSM, a una piattaforma che funge da hosting e coordinamento della ricezione e del trattamento delle chiamate. Se gli occupanti non sono in grado di rispondere, la chiamata viene inviata automaticamente ai servizi di soccorso.
- Funzione “Mirror Screen”: grazie alla connessione allo smartphone, sul cruscotto digitale della macchina si possono usare le stesse App presenti sullo smartphone.
- Funzione ConnectedCAM Citroën™: posizionata sul parabrezza dietro il retrovisore, permette di registrare e condividere sui social foto/video durante il viaggio. Integrata nel nuovo modello C3, oltre agli aspetti ludici ha anche una funzione di sicurezza in quanto in caso di incidente registra 30 secondi prima e 1 minuto dopo tutto quello che è accaduto.
Inoltre, gli sviluppi in ambito Connected Car hanno portato Citroen a definire un’ampia strategia per posizionarsi come leader sul fronte delle nuove vetture a guida autonoma, intelligenti e connesse. Con l’annuncio a novembre di una partnership con Huawei per lo sviluppo della piattaforma “Connected vehicle modular platform” (CVMP) infine Citroen e tutto il Gruppo PSA di cui fa parte, si sono impegnati nello sviluppo di soluzioni per garantire una gestione sicura delle interazioni digitali tra la vettura e il cloud, assicurando integrità, autenticità e riservatezza dei dati. La nuova piattaforma permetterà in futuro lo sviluppo di servizi per la diagnosi della vettura a distanza e comandi in remoto, a partire dal controllo della carica della batteria, preriscaldamento e aggiornamento over the air dei software del veicolo.
Quali le collaborazioni con il mondo assicurativo per quanto riguarda gli sviluppi del mercato della connected car?
Citroen ha da sempre una vocazione alla collaborazione con i player assicurativi, con cui vanta accordi storici: già 22 anni fa vendeva le proprie auto con un anno di assicurazione furto e incendio inclusa. Oggi questi programmi si ampliano fino a collaborazioni che cercano di inglobare soluzioni assicurative collegate alla ConnectedCam. Purtroppo la normativa ostacola spesso questi sviluppi: ad esempio, per il momento l’utilizzo in tribunale di foto e video da DashCam con riprese di un incidente non è automatico, ma subordinato ad una richiesta al giudice e rimesso alla sua decisione. Insomma, manca ancora una legge o quantomeno una prassi, per cui noi ora stiamo cercando di fare da apripista.
La connettività abilita anche un’integrazione maggiore verso l’after-market?
Questa è una delle nuove frontiere più interessanti. Ad esempio il sistema integrato BTA di Citroen permette già oggi di avere sotto controllo le percorrenze della vettura e permette una manutenzione predittiva; è anche possibile fissare un appuntamento in officina e chiedere un preventivo per un intervento di manutenzione. Inoltre, l’App My Citroen abilita un controllo di tutti i parametri dell’autovettura (il monitoraggio dei consumi del veicolo, i consigli sulla manutenzione, il luogo di parcheggio del veicolo, ecc…). Questi in fondo non sono solo che primi passi verso un uso intelligente dei dati: purtroppo, anche qui le giuste regole sulla Privacy non consentono un’attivazione semplice di queste attività e ne rallentano la diffusione. Ma sono sicuro che in poco tempo saremo in grado di operare bene con la normativa e rendere semplice la fruizione di questi servizi.
Secondo lei la trasformazione digitale in corso nel mondo automotive porterà presto alla nascita di nuovi modelli di business?
Sicuramente: avete presente quando si apre una nuova strada? All’inizio si viaggia da soli, dopo un po’ anche li il traffico si fa caotico e ci si domanda come si facesse ad arrivare prima fino a quel punto. Alla fine, noi stiamo preparando la nuova strada: e questo aprirà nuove possibilità all’utilizzo dei flussi di dati e informazioni, a cui faranno seguito nuove opportunità di business. Bisogna solo avere fantasia e pazienza.
Quali sono però i problemi che un car maker deve affrontare sul fronte della Cybersecurity?
Il tema è piuttosto delicato perché un’auto connessa oggi può essere vista come attaccabile da hacker o potenziale fonte di problemi di responsabilità o di privacy. Tralasciando il primo punto, che non mi sembra molto dissimile da quello che può accadere oggi quando qualcuno si impossessa dell’auto di un altro, sposterei il focus sui problemi legati alla responsabilità che sono connessi alla guida autonoma. In realtà le soluzioni tecniche oggi già permettono una guida autonoma in tutta sicurezza ma, come ha detto recentemente Michele Serra, noi siamo infinitamente più indulgenti con gli uomini che con i macchinari, da cui pretendiamo zero errori. E poi anche qui la normativa è indietro rispetto alla tecnologia, ma questo è un fatto strutturale perché fintanto che i problemi non si presentano è difficile individuare soluzioni. Infine, un breve cenno al problema della protezione dei dati, su cui oggi c’è tantissima sensibilità. Anche qui la velocità del cambiamento rende affannosa la ricerca di regole condivise. Ma alla fine è solo questione di tempo. Una volta sul mercato, le nuove tecnologie si creeranno da sole la strada e la norma, le regole seguiranno in maniera naturale.
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