N. Aprile
a cura di Vincenzo D’Appollonio
Partner, The Innovation Group
Un’azienda che ho avuto modo di apprezzare nelle mie attività di consulenza di direzione per la Piccola e Media Impresa è senz’altro la società Salt&Lemon di Ivrea, che si è altamente specializzata nella progettazione ed utilizzo creativo dei ‘droni’ in varie situazioni e scenari di mercato.
La società, che proviene da esperienze di sviluppo di servizi e tecnologie per la produzione cinematografica e televisiva, opera già da alcuni anni nel settore dei sistemi APR, aeromobili a pilotaggio remoto, è certificata da ENAC per le operazioni di lavoro aereo sia di tipo “non critico” che per le operazioni di tipo “critico” in scenario misto, ed ha sviluppato una serie di Soluzioni innovative per l’Industria, per la Pubblica Amministrazione, per l’Agricoltura. La cosiddetta ‘Dronotica’, cioè l’insieme dei sistemi APR e delle Applicazioni legate al loro utilizzo nei vari settori di mercato, riteniamo rappresenti, insieme ad IoT e Robotica, una delle tecnologie che maggiormente trasformeranno il nostro ambiente, il nostro modo di lavorare, ed in generale la nostra cultura comportamentale nei prossimi anni.
La capacità dei ‘droni’ di svolgere compiti altrimenti costosi o pericolosi è ineguagliabile:
i ‘droni’, infatti, possono ripetere all’infinito una serie di operazioni garantendo sempre le stesse prestazioni ed affidabilità; evitano i rischi per l’uomo in aree con contaminazione chimica o da radiazioni, fuoco, con pericolo di crollo o di scoppio; possono raggiungere luoghi difficilmente accessibili come frane, zone terremotate, territori allagati, pareti verticali; riducono i costi sostituendo mezzi come aerei, elicotteri, ed operando dove sarebbero necessarie impalcature o cestelli mobili. Attraverso i droni è possibile compiere ispezioni visive su impianti e strutture industriali difficili da esaminare per collocazione o dimensioni (torri cellulari, grandi impianti fotovoltaici, funivie, etc); nel campo della gestione del territorio, introducono mezzi più efficaci per l’aggiornamento dei dati catastali, il controllo del territorio, la sicurezza, l’analisi della qualità dell’aria che respiriamo: molti Comuni stanno già beneficiando di questi servizi.
Anche nel campo dell’Agricoltura si apprezzano sempre più le loro caratteristiche: attraverso i droni è oggi possibile compiere in modo semplice, tempestivo ed economico ispezioni aeree di coltivazioni, fino ad ieri svolte da mezzi aerei tradizionali assai costosi, o da satelliti, che presentano vincoli di risoluzione e di fenomeni atmosferici /copertura nuvolosa.
In questo contesto i droni vengono equipaggiati con sistemi fotografici in grado di “vedere” le piante nelle radiazioni non visibili all’occhio umano, quali l’infrarosso. Nella luce infrarossa, le foglie e la vegetazione in generale hanno una grande riflettività, molto maggiore degli oggetti come il terreno o i fabbricati. Il componente della pianta responsabile della riflessione dell’infrarosso è la clorofilla: più clorofilla equivale a una maggiore riflessione dell’infrarosso e la pianta appare più “luminosa”. Gli agronomi sanno che una pianta sana è ricca di clorofilla mentre una pianta malata o povera di nutrienti avrà una minore concentrazione di questo elemento.
Le immagini realizzate permettono di scoprire problemi direttamente collegati alla salute della vegetazione quali la carenza di nutrienti, la presenza di infezioni parassitarie o le condizioni di stress idrico: il rilevamento precoce di situazioni di stress, attraverso voli di monitoraggio atti ad evidenziare eventuali patologie, permette un intervento mirato ed efficace con un risparmio di costi, maggior rendimento del raccolto ed un ridotto impatto ambientale: questo è il contributo della Innovazione Dronotica alla Green Economy.
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