Sviluppare i talenti presenti in azienda è oggi diventato prioritario per le aziende di tutte le dimensioni. Prendiamo il caso degli skill tecnologici: è evidente che in un mondo sempre più Digitale questi non possono mancare in moltissimi ruoli, e il compito di garantirli ricade in pieno sulla funzione HR e, dove questa c’è, sull’area Formazione.
La spinta principale è data dalla necessità di fornire alle risorse interne tutti gli strumenti e le competenze necessarie per mantenere elevati livelli di produttività e la competitività dell’impresa nel suo complesso. La rilevanza del tema è confermata dal Corporate Learning Factbook 2015 di Bersin Deloitte, secondo cui il mercato della Formazione aziendale è cresciuto del 10% nel 2015 negli USA, una crescita che ha caratterizzato il settore tutti gli ultimi 5 anni, a partire dal 2010 (nel 2008 e 2009 il calo marcato degli investimenti era stato una conseguenza immediata della crisi finanziaria in corso).
Secondo Bersin, gli obiettivi della formazione devono oggi essere molteplici. Alla base rimane quello di fornire al personale tutte le competenze richieste dal business perché siano in grado di svolgere il proprio ruolo nel miglior modo, elevando la profittabilità e la competitività dell’azienda. In prospettiva però, non bisogna accontentarsi di rispondere ad esigenze legate al contesto, ma puntare a far evolvere continuamente la professionalità delle persone nel tempo, in modo da avere lo staff allineato ma anche proattivo nel rispondere ad esigenze sempre nuove legate al business.
All’interno dell’organizzazione, l’area deputata alla formazione deve essa stessa diventare sempre più efficiente, in grado di rispondere alla domanda di “costruzione di talento” nel modo più efficace e con il time-to-market più veloce. Questo spiega un trend osservato da Bersin, secondo cui sempre negli USA lo staff dedicato alla Formazione sarebbe meno impegnato rispetto al passato nello sviluppo interno di contenuti per i corsi aziendali, e sempre più rivolto all’acquisizione di contenuti già pronti (dove questi sono reperibili nel mercato) da incorporare ed eventualmente personalizzare alle esigenze interne. A fronte di una spesa esterna per la Formazione arrivata al 13% della spesa complessiva, una parte superiore, il 22%, sarebbe per l’acquisto di contenuti “pronti”, o off-the-shelf, e invece un 15% per l’acquisto di contenuti elearning sviluppati custom. Le principali tendenze che caratterizzano oggi l’evoluzione del Corporate Training, sono, considerando varie fonti:
- Rilevanza dei soft skill: lo sviluppo di competenze soft come comunicazione, collaborazione, creatività, critical thinking (le 4 C’s) sarà sempre più rilevante nei piani di formazione. Inoltre critical thinking e creatività saranno capacità che potranno giocare un ruolo critico fin dal momento dell’assunzione.
- Misurabilità, valutazione delle performance: il Corporate Training sarà sempre più interessato a dimostrare risultati concreti e tangibili ottenibili per le risorse, in termini di acquisizione di capacità di lavorare meglio, essere più performanti e soddisfatti dei propri risultati. Il tema della formazione sarà sempre più strettamente collegato a quello della valutazione delle performance.
- I programmi di certificazione delle competenze acquisite saranno sempre più spesso compresi all’interno del programma di formazione (come descritto sul portale Go2HR).
Dal punto di vista delle varie modalità di accesso a contenuti formativi e corsi, già da diversi anni la situazione è andata differenziandosi moltissimo, grazie oggi alla disponibilità di una molteplicità di “canali” di accesso, dall’aula tradizionale, alle piattaforme di eLearning per l’apprendimento individuale e self paced, fino all’accesso da device mobile. Secondo l’ATD Annual State of the Industry Report dell’americana Association for Talent Development (ATD), a fronte di un 50% di ore di training che continuano a essere erogate in modalità tradizionale d’aula (instructor-led classroom training), stanno crescendo le altre modalità, dal virtual instructor-led, online self-study, on-the-job, apprendistato e soluzioni collaborative/online community.
Quali sono le motivazioni di questa trasformazione?
- Da un lato, l’acquisizione informale di competenze è proprio quello che chiedono i lavoratori, che devono destreggiarsi tra tante richieste e quindi mettono al primo posto la flessibilità di accesso ai contenuti. Quanto spesso ciascuno di noi cerca un tutorial su YouTube? la stessa esperienza viene oggi riproposta in ambito Corporate Learning con “pillole di conoscenza” in forma di video (di pochi minuti, per mantenere elevata l’attenzione), come previsto anche dai metodi di “Chunking Content”, che scompongono, fanno a pezzi la conoscenza, rendendola più digeribile. Secondo alcune stime il 98% delle aziende utilizzerà i video all’interno del proprio programma di Corporate Training nel 2016.
- D’altro canto, la popolazione lavorativa è sempre più in movimento e sempre meno al proprio posto in ufficio. Quindi è giusto che la formazione li segua dove essi sono. Gli stessi video sono spesso erogati ai device Mobile dei dipendenti.
Oggi il maggior sforzo della Formazione aziendale va nella direzione di un corretto “engagement” degli individui. Ognuno ha preferenze nelle modalità di apprendimento: funzioni analitiche (all’interno di un “Training CRM”) saranno sempre più d’aiuto nel proporre a ciascuno, secondo le singole esigenze e preferenze, il percorso formativo più efficace e più consono.
A cura di Elena Vaciago, Associate Research Manager, The Innovation Group