I segnali deboli ma positivi dell’economia, lo spread ai minimi, i mercati finanziari più tranquilli, non devono suscitare euforia. La Banca d’Italia e la BCE pongono continuamente l’attenzione della business community sulla fragilità della ripresa, sul credito ancora problematico, sulle sofferenze e sui rischi di deflazione con l’instabilità che si porta dietro.
Il settore bancario, che gioca un ruolo essenziale in questa partita, è posto ancora di più ad una prova di resilienza dal processo ormai avviato di Unione Bancaria Europea, in cui le principali banche italiane sono oggetto di severi ma salutari Asset Quality Review e Stress Test oltre che di nuovi requisiti regolatori e di gestione del rischio sempre più complessi e stringenti.
I risultati di questo processo saranno conosciuti e valutati nei prossimi mesi e la maggior parte delle banche si dovranno attrezzare non solo attraverso la pulizia dei bilanci e nuovi aumenti di capitale, ma riavviare nei piani i cantieri per la trasformazione e l’innovazione del modo di fare e di essere banca, congelati nei passati 3-4 anni di crisi economico-finanziaria.
La competizione dalle altre banche e in prospettiva dai nuovi giocatori non bancari è troppo forte, troppo stringenti e costosi saranno i requisiti regolatori e veloce è l’evoluzione tecnologica: si può riaprire il vaso di pandora di un nuovo processo di consolidamento a livello italiano ed europeo.
L’utilizzo delle tecnologie digitali emerge ancora di più come la leva principale di questo processo di trasformazione e innovazione che avrà in alcuni casi una accelerazione anche in base ai risultati della AQR e che riguarda principalmente programmi e cantieri per:
- semplificare radicalmente i processi e le strutture organizzative rivedendo i silos organizzativi tra fabbriche prodotto, rischio e compliance;
- ridisegnare le reti distributive e la relazione banca-cliente superando la divisione tra canali digitali e fisici;
- diversificare i servizi e i prodotti non solo per tipologia di clientela, ma per filiera e processo.
Se banking e banca non sono più sinonimi, per molte categorie di clienti ciò implica avere banche tradizionali e banche online che si rinnovano profondamente intorno ai bisogni dei clienti sempre con le tecnologie digitali.
Come le tecnologie digitali sono il driver del cambiamento in direzione degli obiettivi dei piani industriali è alla base dei temi del Banking Summit 2014, quali:
- Realizzare modelli distributivi e di servizio omni-channel
- Arricchire la relazione banca–cliente con una Customer experience digitale
- Semplificare e ridisegnare i processi critici come il Credito
- Cogliere l’opportunità delle compliance (es. 263) per rivedere i processi di Risk Management
- Avere una Data Strategy e capire le potenzialità dei BIG DATA
- Adottare nuove strategie di sourcing dell’ICT e di processi di business non core ottimizzando i modelli di servizio (dal Cloud Computing allo strategic outsourcing agli shared global business service)
- Innovare prodotti e servizi in alcuni dei segmenti più potenziali quali i sistemi di pagamento, il credito al consumo, i servizi di finanziamento
Il Banking Summit 2014 affronterà questi temi-chiave partendo dalla visione di principali rappresentanti della business e IT community, da esperienze, testimonianze e “success stories” del settore bancario e finanziario.
A chi è rivolto:
Ai rappresentanti del Top Management, COO, CIO, Direttori Funzionali Responsabili coinvolti nel processo decisionale di governo e gestione del cambiamento e di decisione degli investimenti in innovazione e tecnologie digitali.
Industry Target:
- Banche, Istituti di Credito e Finanziarie
- Assicurazioni che operano nei servizi finanziari
- Società che offrono servizi alle banche
- Società di Investimento