A cura di Elena Vaciago, Associate Research Manager, The Innovation Group
L’Executive Briefing Annuale di The Innovation Group, che si è tenutoa Milano lo scorso 28 gennaio 2016, è stato l’occasione per approfondire alcuni dei temi-chiave per la crescita digitale del nostro Paese. Illustri esponenti dell’industria ICT, della sharing economy, della politica e dell’accademia si sono confrontati sui processi di innovazione e trasformazione digitale in atto nel nostro Paese. La tensione verso il cambiamento dei processi, in enti pubblici come in realtà private, e la trasformazione dei modelli di business può essere percepita oggi in modo diffuso. È quanto emerge dalla discussione sui temi “Governo, Industria e Politica per la crescita digitale del Paese” al quale sono intervenuti Antonio Samaritani, Direttore, Agid, Giuseppe Gorla, Managing Partner IS, Accenture, Antonio Palmieri, Camera dei Deputati, Claudio Bassoli, Vice President Enterprise Group, HPE, Enrico Cereda, CEO, IBM Italia e Giuseppe Tilia, Responsabile Progetto Agenda Digitale, TIM.
Nella PA, tipicamente caratterizzata da un “proprio modo” di concepire l’IT, diverso da quello del mondo privato, oggi si va verso modelli di utilizzo delle opportunità Digitali comparabili a quelli delle aziende. Due esempi: lo SPID, sistema federato di gestione delle identità digitali, oggi pronto a partire con i primi 3 Identity Provider attestati (Telecom Italia, Poste Italiane e Infocert) è una piattaforma che abilita un più diffuso livello di “trust” nel mondo digitale. Secondo esempio di innovazione nella PA la App PagoPA, il sistema dei pagamenti elettronici obbligatorio da dicembre 2015, che consente a cittadini ed imprese di eseguire pagamenti in modalità elettronica scegliendo liberamente il prestatore di servizio, gli strumenti di pagamento e il canale tecnologico preferito. Per le PA i vantaggi saranno: velocizzare la riscossione dei crediti (esito in tempo reale e riconciliazione certa ed automatica), ridurre i costi e uniformare i servizi verso gli utenti.
“Every Business is a Digital Business” ha affermato Giuseppe Gorla, Managing Partner IS di Accenture, sottolineando che diversi settori stanno già cavalcando l’onda della trasformazione in chiave digital del proprio business. Il mondo automotive con la Connected car sta cambiando il proprio modello di business e puntando a fornire servizi a valore aggiunto. Il settore Insurance sta cercando di uscire da un ruolo passivo di gestione e calcolo del rischio, a quello maggiormente attivo di riduzione del rischio presso il cliente, aumentando la trasparenza del proprio servizio e legando a sé il cliente che fornisce in cambio informazioni più complete. Nel mondo Energy e Utilities, la workforce viene dotata di strumenti di advanced reality per una manutenzione più efficace. Il ridisegno dell’esperienza del consumatore è invece uno degli obiettivi prioritari nella GDO.
In sostanza, l’Italia ha oggi tutti gli strumenti per percorrere la strada che porta alla Digital transformation, se tutte le parti si impegneranno a trasferire una cultura dei servizi digitali, facendo leva anche sul framework SPID che può essere molto utile nel colmare alcuni gap, ad esempio innalzando il trust e quindi favorendo l’utilizzo di servizi digitali. Le criticità da superare sono diverse, e quello che sta emergendo, analizzando la trasformazione in corso, è che le persone rappresentano probabilmente l’anello più debole. Timori, disappunti, mancanza di skill, ma soprattutto la paura che la tecnologia e un’innovazione improvvisa, drastica, disruptive e dirompente (come quella di Uber, Airbnb) possa distruggere il proprio lavoro: tutto questo frena il cambiamento, lo rallenta, lo rende poco efficace. Quindi, il nuovo slogan deve essere, in molteplici ambiti: People First.
Diversi spunti ed esperienze in ambito Digital sono poi emersi nel corso del panel successivo su “Come la digitalizzazione sta cambiando le regole del gioco dei nostri business”, con la partecipazione di Andrea Saviane, Country Manager, BlaBlaCar, Tiziana Olivieri, Direttore Divisione Enterprise e Partner, Microsoft, Giovanni Fantasia, Amministratore Delegato, Nielsen, Paolo Cerza, Responsabile dei Servizi Digitali della PA, Poste Italiane, Francesco Daveri, SDA Bocconi, Carlo Tursi, General Manager, Uber Italy e Francesco Sacco, Università Bocconi.
Secondo Andrea Saviane di BlaBlaCar, il ruolo della piattaforma del servizio di Journey Sharing è sempre più quello di organizzare un’esperienza perfetta per gli utenti. Quindi, offrire sicurezza e gestione della reputazione per le persone. Il modello di business è anche in continua evoluzione: per 3 anni il servizio era completamente gratuito, senza alcun ritorno economico per chi lo gestiva, ora comincia a essere abbinato a un pagamento, che è correlato però a una serie di servizi aggiuntivi, compresa un’assicurazione. Anche secondo Carlo Tursi di Uber Italy, il modello di business della nota App per acquistare passaggi in auto è in continua trasformazione. Partito da passaggi in limousine, è passata successivamente a fornire passaggi con qualsiasi macchina, con enorme successo, tanto che oggi Uber è attivo in 70 Paesi e 400 città nel mondo. L’ultima evoluzione è il servizio di car pooling che permette agli utenti di individuare in tempo reale persone che stanno percorrendo in macchina il proprio percorso.
“Fino a poco tempo fa nelle aziende il Digital era considerato un progetto separato – ha commentato Giovanni Fantasia di Nielsen – invece oggi è parte integrante di tutti i processi del business. Per Nielsen questa trasformazione ha significato da un lato capire come stava cambiando il comportamento dei consumatori, dall’altro lato, capire che c’è un modo diverso di fare il proprio business”. E quello che serve, oltre a farsi più domande e trovare risposte e soluzioni semplici, anche avere capacità analitiche evolute, essere cioè in grado di estrarre valore dai dati. “Siamo oramai nella quinta rivoluzione industriale – ha concluso Francesco Sacco dell’Università Bocconi. La storia ci insegna che dopo il crollo indotto dall’innovazione tecnologica, si riparte con veri progetti di trasformazione. Oggi osserviamo un’accelerazione generale, anche della PA, e lo SPID sarà fondamentale per far crescere il trust delle persone. Il tema vero però è che per adattarsi alla realtà odierna, bisogna imparare a imparare continuamente. La velocità con cui tutto accade è la vera novità: bisogna essere in grado di trasformare continuamente le nostre competenze”.
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