La transizione verso la decarbonizzazione, l’avvento dell’auto a guida autonoma, l’affermarsi di soluzioni di mobilità condivisa: saranno questi i trend della mobilità del futuro, di cui dovremo analizzare gli impatti economici, tecnologici e culturali, per ottenere una mobilità che sia nel contempo sostenibile e socialmente equa, inclusiva e poco inquinante.
La strada è già tracciata, e nei prossimi anni assisteremo a un grande incremento di popolarità delle auto elettriche. Oggi i Paesi che guidano questa tendenza, tramite investimenti significativi in infrastrutture, sono la Cina, l’Olanda e gli Stati Uniti, già ampiamente dotati di sistemi per la ricarica e con mercati importanti di vetture elettriche. In Cina i punti di ricarica, o colonnine elettriche, sono cresciuti del 61% nel corso del 2019, raggiungendo oltre 1 milioni di unità. Il potenziamento dei servizi di ricarica dei veicoli elettrici e i finanziamenti pubblici per i produttori di auto ecologiche, dette anche “a nuova energia” (New Energy Vehicles, NEV), sono stati decisi dalla superpotenza asiatica per ridurre la dipendenza energetica dal petrolio estero. L’obiettivo è di arrivare a un numero di auto elettriche vendute nel 2025 pari a ¼ del totale delle vendite di auto.
In Europa invece siamo ben lontani da questi risultati: servirebbero in realtà, 3 milioni di stazioni pubbliche per la ricarica di oltre 40 milioni di auto elettriche previste entro il 2030 (secondo le stime di Transport & Environment, organizzazione indipendente che studia l’evoluzione del mercato automobilistico europeo). Alla fine 2019, tra tutti gli Stati Ue si contavano solo 185mila colonnine ad accesso pubblico. Per arrivare agli obiettivi, in linea con i piani di decarbonizzazione, la nuova rete di ricarica richiederebbe investimenti medi di 1,8 miliardi di euro all’anno, da adesso al 2030 (secondo TE). Per l’Italia, indicato come uno dei principali mercati europei, questo significherà dotarsi di 300mila stazioni di ricarica pubbliche entro il 2030, un numero da confrontare con le circa 8.200 colonnine installate ad oggi, tra pubbliche e private.
Un’accresciuta domanda di auto elettriche (per ora nei segmenti di fascia alta e soprattutto dal mercato cinese) sta spingendo al rialzo le azioni della Tesla, prima nel mondo per le vendite di veicoli elettrici plug-in: all’inizio di gennaio Tesla ha infatti raggiunto e superato la capitalizzazione di mercato di Volkswagen, posizionandosi, con un market cap di 102 miliardi di dollari, al secondo posto dopo Toyota (che conta invece oltre 200 miliardi di capitalizzazione). Nonostante lo scetticismo di molti analisti finanziari (che in alcuni casi parlano apertamente di una bolla speculativa) va riconosciuto a Tesla che il costante rialzo delle sue azioni nel corso del 2019 è motivato dai buoni risultati economici e dal fatto che le vetture promesse (almeno 360mila unità per il 2019) hanno cominciato effettivamente ad essere consegnate.
Lo scorso anno, la Tesla Model 3 è stato il veicolo elettrico plug-in con il maggior numero di vendite (300mila), mentre le vendite dei modelli S e X sono diminuite del 30% e quindi uscite dalla classifica delle 10 auto elettriche più vendute (vedi figura sotto). Se la Tesla domina il mercato americano, nell’importante mercato cinese il modello più venduto è stato il BAIC EU-Series, che è anche uno dei modelli di veicolo elettrico più economici (con un prezzo tra i 18 e i 20mila dollari).
Superare gli ostacoli che abilitano questi sviluppi, e favorire l’arrivo dei nuovi modelli di mobilità elettrica, sostenibile, condivisa e connessa, è oggi una priorità a livello Paese.
L’evento “SMART & CONNECTED MOBILITY SUMMIT 2020”, organizzato da The Innovation Group a Milano il prossimo 13 marzo 2020, si pone l’obiettivo di creare un solido dibattito tra tutti gli stakeholder, dall’industria automotive, al noleggio, il car sharing, le assicurazioni e gli Smart City Manager, per comprendere gli scenari evolutivi di un settore in costante mutamento e individuare quali saranno le migliori strategie da mettere in atto.